Presepio Roma 2019

Aula Paolo VI in Vaticano

Una semplice e straordinaria mezzanotte

L’annuncio di questa mezzanotte si sposta da Oriente a Occidente, segue ogni meridiano. In Oriente ci ha preceduti, in Occidente sta per venire. Ecco, l’annuncio della Mezzanotte che scuote ogni città e ogni angolo, anche il più perduto dell’universo.

A Betlemme, casa del pane e del silenzio, si riunisca tutta la terra attorno a quell’unica mezzanotte perché nutriti da lui, possiamo diventare pane fragrante per i nostri fratelli.

Conegliano, città del Cima

Conegliano, una città di circa 36 mila abitanti in provincia di Treviso, sorge in una posizione privilegiata ai piedi delle Prealpi Trevigiane. Posta a metà strada tra la montagna e la pianura, si trova in una zona strategica e rappresenta un punto di passaggio per raggiungere il Friuli. Conosciuta come “città d’arte e del vino”, Conegliano è ricca di fermenti culturali ed è un polo di riferimento per l’industria e per il settore terziario. È la città natale del famoso Giovanni Battista Cima, ospita la sede della più antica Scuola Enologica d’Italia fondata nel 1876 e si trova tra le famose e molto amate colline del Prosecco, tanto da renderla un punto cardine della Strada del Prosecco e dei Vini dei Colli di Conegliano e Valdobbiadene.

La storia di Conegliano è millenaria. Attorno al X secolo fu eretta una fortezza di probabili origini romane controllata dai vescovi di Belluno. Pare proprio che la parola latina cuniculus, indicante i passaggi sotterranei di questo castello, abbia dato origine al nome della città di Conegliano. Il primo documento ufficiale in cui la città del Cima viene citata risale però all’11 febbraio 1016, data in cui la città viene assegnata dall’Imperatore Enrico II alla famiglia Da Camino.

Si può quindi dire che Conegliano nacque effettivamente nel XII secolo quando un gruppo di famiglie nobili si organizzò creando un governo di tipo comunale, sempre nei pressi del Castello che rimase per molto tempo il centro del potere sia civile che religioso. Le attività artigianali e agricole furono incentivate dalla nascita di vari ospizi, da congregazioni di laici e dalla fondazione di numerosi monasteri: Santa Maria in Mater Domini, il convento dei Padri Umiliati di San Polo, Sant’Antonio, San Francesco dei Frati Minori.

Come tutto il Veneto, verso la fine del XVIII secolo, la città passò sotto il dominio di Napoleone e poi sotto quello dell’Impero austriaco che ne sviluppò l’economia e le infrastrutture. Con la costruzione della Strada Maestra d’Italia e della stazione ferroviaria nel 1858, il centro nevralgico della città si spostò dalla zona del Castello ormai in rovina verso l’area più a sud, intorno alla ferrovia appunto. Dopo la Disfatta di Caporetto, Conegliano fu occupata dagli Imperi Centrali subendo notevoli danni. Riuscì infine a risollevarsi grazie alle ferventi attività economiche e industriali.

Ad oggi la città si presenta ancora ricca di monumenti e strutture architettoniche, dal centro storico di origine medievale alle famose ed eleganti Ville Venete.

Cima da Conegliano

Conegliano è la città natale di Giovanni Battista Cima, detto appunto Cima da Conegliano, un importante pittore italiano del primo Rinascimento tra i maggiori esponenti della scuola veneta del XV secolo.

Cima da Conegliano (1459/1460 – 1517/1518), come molti altri artisti dell’epoca, porta nel proprio nome quello del paese di nascita a cui per altro era molto legato e lo rimase durante il corso di tutta la sua vita. L’identificarsi nella terra natale è infatti sempre stato un tema centrale della sua personalità artistica e il paesaggio di Conegliano ricorre costantemente nelle sue opere, a prescindere da dove si trovasse a lavorare. Giovanni Battista Cima, in quanto cittadino della Repubblica di Venezia, lavorò tanto anche per questa città e in generale per l’entroterra del Veneto, ma in moltissimi suoi dipinti si può facilmente identificare, nel paesaggio sullo sfondo, Conegliano e i suoi caratteristici edifici chiusi all’interno delle antiche mura cittadine.

Il suo stile pittorico improntato ad un raffinato classicismo dona alle sue opere una pacatezza invidiabile. Esse si distinguono per un senso dello spazio governato e misurato dall’uomo, per una tecnica ancorata ad un saldo disegno, per una precisione descrittiva dei particolari più minuti e soprattutto, per la luce chiara e limpida.

Le antiche stalle fienile. Costruzioni ad arco a sesto acuto

Storicamente, il sistema di produzione agricolo e la cultura costruttiva della Lessinia hanno dato origine a singolari edifici che rappresentano la sintesi dei due materiali maggiormente usati nella costruzione delle tipiche strutture di queste zone di alpeggio: il legno e la pietra.

Abitazioni, edifici rustici, stalle-fienili, “baiti” e “casare” costituiscono una straordinaria tipologia di architettura rurale tipica delle montagne veronesi. Molte di queste costruzioni architettoniche si contraddistinguono per la presenza di archi la cui storia risale al periodo medievale, ma che nel corso dei secoli si è evoluta.

Per ambientare questo presepio, il gruppo Presepio Artistico di Parè di Conegliano ha scelto l’ottocentesca casara di malga Fittanze di Erbezzo. La struttura, nella parte superiore, si caratterizza per la presenza di un arco a sesto acuto. Questa costruzione geometrica consiste nel tracciato di due archi congiunti e nel sistema di conci “a mattone” disposti radialmente per sfruttare in modo ottimale l’attrito fra di essi.

Con questa tecnica molto antica, tipica dell’architettura gotica, e grazie alla presenza diffusa sul territorio di materiali a struttura lasteolare, sono stati costruiti molti degli “stalloni” delle contrade presenti nell’area lessinica.

La forma a capanna data dall’antico arco, il suo storico uso di stalla che dava rifugio agli animali e i valori di umiltà e sacrificio che rappresenta sono tutte caratteristiche che si associano perfettamente alla rappresentazione del presepio.

La struttura principale rappresenta un’antica stalla con archi a sesto acuto tipica del Veneto. Le figure che verranno inserite nel Presepio avranno un’altezza variabile dai 120 ai 130 cm e indosseranno abiti della tradizione veneta.

Le statue

Le statue scelte per questa sentita rappresentazione sono realizzate rigorosamente in legno e raccontano le nostre tradizioni. Ogni singola figura rigorosamente scolpita a mano è un pezzo d’arte, un oggetto dal design prezioso nato da un’elaborazione precisa e di alta qualità, espressione di molti anni di esperienza nella scultura, nella pittura e nella sartoria dei maestri di Ortisei in Val Gardena (Bz) tramandate di generazione in generazione. Original HEIDE.

Le luci

L’impianto elettrico scelto è a basso impatto ambientale, nel rispetto del creato, proprio come esorta l’enciclica Laudato si’ del Santo Padre Francesco sulla cura della casa comune. Il progetto sarà garantito e certificato.