Dati generali:
N° abitanti: 3200 – N° famiglie 1200
Patrona titolare:
Beata Vergine Maria di Fatima
(13 maggio)
Parroco: don Michele Maiolo
Nomine:
Moderatore dell’Unità Pastorale “Conegliano ovest”
Opere parrocchiali:
Oratorio “Don Bosco”, circolo Acli, centro ricreativo, saloni della comunità.
Case Religiose:
Figlie di Maria Ausiliatrice (Suore salesiane)
Quando nel 1960 si sparse la notizia che era in commisione al parlamento un progetto di legge sulla costruzione di nuovi edifici per il culto, anche a Paré si pensò se fosse il caso di por mano all’impegnativo progetto di ampliare l’allora chiesetta e di dotarla, nelle vicinanze, di un’altra costruzione per le opere parrocchiali, godendo dei benefici della legge, allora in preparazione.
Difficoltà non indifferenti insorsero per l’acquisto di un terreno adiacente alla Chiesa. Fu nel ’62 che venne acquistato, a tale scopo, un terreno di mq. 18.300. L’incarico di redigere un progetto, che comprendesse Chiesa ed opere parrocchiali, fu affidato, allora, all’architetto Rino Polese. L’elaborato fu inoltrato agli organi competenti per le necessarie approvazioni. Fu necessario rivedere il progetto, ridimensionarlo, attendere altri visti. Entrava in vigore la riforma liturgica promossa dal Concilio Vaticano II° era necessario adottare alcune avvertenze, nello Spirito delle raccomandazioni e delle prescrizioni dei Padri.
La Pontificia commissione d’Arte Sacra per l’Italia, presieduta dal compianto Vescovo Falani, concesse successivamente il suo placet. Quando tutta la pratica d’ordine artistico-liturgico e d’ordine finanziario fu completata, nel dicembre ’65, si svolse la gara d’appalto, vinta dall’impresa Setten di Mansuè. L’8 maggio 1966 il Vescovo Albino Luciani benedisse la prima pietra della nostra nuova Chiesa. In tale periodo, più volte Mons. Luciani visitò i lavori e la costruzione che man mano cresceva. Nel 5 giugno 2006, i fedeli della Comunità di Paré, vedono Consacrare per sempre questo Tempio santo a Dio onnipotente, sotto la guida materna della Beata Vergine Maria di Fatima, nostra patrona, alla presenza del Vescovo Mons. Giuseppe Zenti e del parroco Mons. Fausto Scapin.
La Chiesa e le sue adiacenze esplicitamente si pongono ad esercitare una funzione di aggregazione per la comunità, ma ciò che merita di essere notato è la puntuale rispondenza di questo edificio ai principi teorici proposti per le architetture di culto del secondo dopoguerra: vi è la fusione delle navate in un unico spazio e, l’unificazione delle fonti di luce, vengono limitate le articolazioni del battistero e del tabernacolo, mentre si ripensa totalmente il sistema delle coperture che spesso si esprimono con piani inclinati.
È l’interno che meglio permette di comprendere la modernità degli elementi costitutivi di questa Chiesa di Paré: il tetto si articola su sei coppie di costolature in cemento che convergono rapide sia verso il centro, sia verso il presbiterio realizzando una copertura a capanna di chiara derivazione etnica, rinvio ad originarie costruzioni dell’Estremo Oriente; questa sorta di tenda definisce l’interno a pianta poligonale dove il presbiterio rialzato sporge ad arco verso l’aula provocando la disposizione, emiciclica, e perciò accentrante, dei banchi. Il geometrico battistero, la sede, la cappella della Madonna sono porzioni dell’aula, ma al contempo ne sono chiaramente distinte; elemento unificatore è quindi la luce, che penetra sommessa da un’ampia vetrata policroma che costituisce la porzione superiore della facciata; in essa gli elementi quadrangolari azzurri compongono la figura della Madonna che appare ai tre pastorelli di Fatima.